NESSUN ABUSO NELL’OPERATO DI SINDACO E GIUNTA, C’È L’ARCHIVIAZIONE
L’inchiesta nata da un esposto sulla gestione dell’illuminazione votiva nel cimitero comunale Duro Pippi Mellone: “Esposti e calunnie, ai soliti ignoti è andata male anche stavolta” Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Giulia Proto, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha emesso un decreto di archiviazione nei confronti del sindaco Pippi Mellone e di sette assessori della sua giunta, che risultavano indagati per un presunto abuso d’ufficio in una inchiesta sulla gestione dell’illuminazione votiva nel cimitero comunale (scaturita da un esposto-denuncia presentato in procura). Sul registro degli indagati erano finiti il primo cittadino, difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto, e gli assessori in carica all’epoca dei fatti contestati, cioè Oronzo Capoti, Ettore Tollemeto, Stefania Albano, Mino Natalizio, Gianpiero Lupo, Giulia Puglia e Maria Grazia Sodero. Un procedimento nel cui ambito, a maggio scorso, c’era stata una proroga delle indagini chiesta dal sostituto procuratore Donatella Palumbo, indagini che evidentemente non hanno fatto emergere abusi o illegittimità negli atti degli amministratori comunali. Una vicenda che ha sempre lasciato tranquilli il sindaco Mellone e i componenti dell’esecutivo, dal momento che - nelle more del procedimento penale - la revoca dell’appalto dell’illuminazione votiva alla ditta Borgia è stata ritenuta legittima dal Tar di Lecce e che tutta la querelle è stata risolta nel merito con l’accordo stragiudiziale tra il Comune di Nardò e la stessa ditta. “Come previsto - commenta il sindaco Pippi Mellone - ai soliti ignoti è andata male anche stavolta. A distanza di qualche mese dalla proroga delle indagini, il mio legale, l’avvocato Corleto, mi ha comunicato oggi la notizia dell’archiviazione per me e per tutta la mia squadra. Questo significa che l’operato mio e della giunta è stato sempre pienamente legittimo e volto all'interesse dei cittadini, ora lo ha certificato anche la magistratura. Una certezza che i neretini hanno già sperimentato: con noi il canone della luce votiva è passato da 24 a soli 13 euro e a gestire gli incassi è direttamente il Comune. A proposito di certezze: io, quando devo fare gli interessi dei neretini, non ho paura di nessuno. Ai quattro falliti - continua il primo cittadino - che continuano anche in queste ore a intasare le procure con esposti anonimi e contumelie senza fondamento, faccio un invito: evitate di sovraccaricare di inutile pattume la magistratura, che ha ben altro da fare che dar retta alle vostre calunnie. E grazie a tutti i cittadini che non hanno mai dubitato di noi!” Ufficio stampa