LECCE – NARDO’
L’ARTE BAROCCA DAL XVI AL XVII SECOLO
Lecce e Nardò due centri accomunati da un grande sviluppo dell’architettura sacra sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Se Lecce può vantare grandi figure di architetti-scultori che hanno dato il loro apporto progettuale e immaginifico nella riproposizione localistica di uno stile che si era imposto a Napoli – capitale del vice-regno spagnolo – Nardò non è da meno con la genialità di tre grandi personalità che non solo riprendono l’esempio leccese ma per certi versi lo anticipano basti pensare al clamoroso esempio della facciata di San Domenico vero e proprio esordio del barocco salentino dovuto all’inventiva di Giovan Maria Tarantino.
Del barocco leccese molto è stato detto e scritto: a partire dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso si sono poste le basi per la sua conoscenza e rivalutazione. Fino a quel momento la posizione geografica marginale, a sud del sud, aveva contribuito a ignorare o peggio disconoscere una forma artistica che non soltanto s’inseriva a pieno titolo nell’ambito del fenomeno artistico che da Roma aveva contagiato Napoli, ma che spiccava per originalità e unicità grazie alle caratteristiche dei materiali usati - pietra leccese e carparo – che hanno consentito di realizzare una sorta di effimero pietrificato.
L’idea di creare un raccordo visivo tra il barocco di Lecce e Nardò non è casuale diversi i motivi che spingono ad una assimilazione reciproca: da una illustre famiglia di Nardò nasce nel 1687 quel Mauro Manieri protagonista della fase più eclatante del barocco di Lecce nonché artefice della facciata del Duomo di Taranto mentre al figlio Emanuele sono attribuite le più prestigiose residenze signorili del ‘700. Chiamato da Napoli l’architetto – pittore Ferdinando Sanfelice proietta Nardò nell’epopea barocca: il suo estro creativo è attestato dalla chiesa della Purità che riprende il maniera fortemente innovativa l’alternanza concavo-convesso sperimentata con successo nella chiesa di San Matteo a Lecce.
L’opera di queste grandi personalità artistiche la si percepisce nella piazza di Nardò che documenta la transizione dalla fase tardo rinascimentale a quella tardo barocca. Nessun altro luogo del Salento può esprimere meglio o in modo più efficace questo passaggio epocale la cui percezione visiva è data dal Sedile di fine ‘500, dal settecentesco Palazzo di Città e dalla Guglia dell’Immacolata che è l’ideale fulcro di questo straordinario spazio urbano.
(Scheda curata dal Dr. Giuliano Rizzo Uff. Promozione Turistica – Comune di Nardò)