Città di Nardò - Comunicato stampa del 4 gennaio 2016 degli assessori Francesca De Pace e Mino Natalizio
Condotta sottomarina. Alcuni doverosi chiarimenti
Il servizio di Striscia La Notizia ha fatto tornare alla ribalta la questione della gestione dei reflui depurati di Nardò e Porto Cesareo. Le considerazioni che si sono scatenate sui social network da parte dei soliti noti denotano una strumentale e inesatta visione della questione. A partire dalle accuse di aver cambiato rotta. Noi avremmo cambiato idea sulla gestione dei reflui di Nardò e Porto Cesareo? Neanche per sogno, abbiamo tentato di farla cambiare agli altri.
Infatti, nel Protocollo d'Intesa voluto dal Comune di Nardò è stato completamente stravolto l'iniziale e tanto avversato progetto di Regione e AQP, andando nella direzione di un notevole miglioramento ambientale della gestione dei reflui depurati e sul loro successivo riuso in agricoltura, utilizzando al massimo i domini ARIF e del Consorzio di Bonifica dell'Arneo. Questo, seguendo le direttive di leggi e normative europee e nazionali e secondo i dettami emersi dai tavoli convocati nei mesi scorsi presso il Ministero dell'Ambiente.
Stiamo parlando di investimenti per circa 17.000.000 di euro che saranno utilizzati per realizzare diversi interventi. Tra questi: l'infrastruttura principale per dotare le marine di Nardò (fino a Torre Squillace) di rete fognante; potenziamento della capacità depurativa dei depuratori per portarli alla tabella prevista per le aree ambientalmente sensibili; l'allungamento della condotta fino a due chilometri o “la maggiore lunghezza che si rendesse necessaria a seguito degli approfondimenti dello studio meteomarino” (consentendo di liberare dal divieto di balneazione un chilometro della nostra costa attualmente interdetto); completamento dei servizi di acqua e fogna in alcune zone delle marine e del centro urbano di Nardò.
È bene ricordare che, ad oggi, il nostro depuratore scarica a mare sottocosta (in località Torre Inserraglio), non solo il refluo depurato (al minimo previsto) di Nardò, ma anche i reflui provenienti da Porto Cesareo attraverso gli auto spurghi. Purtroppo, c'è chi come l'AQP insiste nel riproporre il progetto iniziale quello che per intenderci, sempre abbiamo contrastato e sempre contrasteremo. Noi, a dimostrazione che non abbiamo cambiato idea, abbiamo risposto con un fermo NO con tanto di parere negativo rilasciato appena qualche settimana fa dai competenti uffici.
Francesca De Pace - assessore all'ambiente
Mino Natalizio - assessore alla cultura
TMP2815887677502170759Integrazione_parere_PROGETTO_DI_NORM-_1_1.pdf367.45 KB
20160104112057002_3.pdf122.02 KB
Nota degli assessori De Pace e Natalizio.
Spiace molto che il Presidente della Consulta per l'Ambiente affronti argomenti seri come la gestione dei reflui depurati con una sconcertante superficialità (davanti ad un grande mare di bugie neppure il fatto che sia il principale sponsor del candidato sindaco Pippi Mellone è sufficiente attenuante).
Se siamo arrivati ad un protocollo d'intesa i cui contenuti hanno completamente stravolto il progetto iniziale presentato dall'AQP è perché gli amministratori della nostra Città hanno battuto i pugni su tutti i tavoli tecnici ai quali hanno partecipato, compresi quelli Ministeriali, come sempre senza timori referenziali per nessuno (risulta in tutti i verbali dei lavori).
I fatti parlano chiaro: se non verrà presentata una nuova progettazione in linea con i contenuti del protocollo d'intesa, i pareri che usciranno dalle porte di Palazzo Personé continueranno ad essere negativi.
Il protocollo di intesa sottoscritto, lo ricordiamo ancora una volta, va nella direzione di un notevole miglioramento ambientale (ad iniziare dal potenziamento della capacità depurativa, al riuso delle acque depurate per usi agricoli, alla realizzazione della infrastruttura principale per portare la fogna in tutte le marine di Nardò).
Non si trascuri mai che l'attuale situazione vede il depuratore di Nardò scaricare a mare sotto costa refluo depurato al minimo consentito.
A chi è ubriaco di demagogia vuota e senza alcuna base scientifica può fare bene la lettura del recente studio commissionato al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) - Istituto di Ricerca sulle Acque - sulla questione di ipotesi alternative allo scarico a mare per l'agglomerato Sava - Manduria. I contenuti confortano lo spirito del protocollo di intesa sottoscritto da comune, regione, AQP e Autorità idrica pugliese.
Gli assessori
Francesca De Pace
Mino Natalizio