Questo sito utilizza i cookie che consentono di erogare servizi agli utenti. Continuando la navigazione si acconsente all'uso dei cookie.

A- A A+
pensa pug logo400    Logo Emoundergrounds1

Valuta il servizio: faccinasiPositivo     faccinasoSufficiente     faccinanooNegativo

Condotta sottomarina. De Tuglie: No alle ripicche di campanile. Sì all'affinamento dei reflui.

COMUNICATO STAMPA Martedì 27 settembre 2016

AMBIENTE - “NO ALLE RIPICCHE DI CAMPANILE, LA STRADA MAESTRA È L’AFFINAMENTO DEI REFLUI”

Graziano De Tuglie si appella alla ragionevolezza di Porto Cesareo

                Continuano il dibattito e le polemiche sulla questione della condotta e del destino dei reflui delle comunità di Nardò e Porto Cesareo e l’assessore all’Ambiente Graziano De Tuglie rivolge un appello alla ragionevolezza e al buon senso nei confronti dei “vicini di casa” della cittadina jonica.

                “Ho già detto e sono costretto a ribadire - chiarisce - che noi non abbiamo nulla contro Porto Cesareo, ma siamo più che convinti che un atteggiamento orientato alla ragionevolezza sia utile a tutti e soprattutto può consentirci di tutelare l’ambiente. Sino ad oggi ho ascoltato e letto posizioni puerili e ripicche di campanile, che purtroppo non sono ragionamenti utili alle generazioni future e al mondo che consegniamo loro. Il punto è cruciale: non sversare assolutamente nulla in mare è infinitamente meglio che sversare qualcosa, siano anche reflui depurati in modo mediamente accettabile. Gli ultimi cinque anni, invece che a sciagurati compromessi politici, sarebbero dovuti servire alla costruzione di moduli di affinamento nell’ottica di un riutilizzo in agricoltura o anche soltanto per irrigare nuove aree boschive.

                Faccio un appello - continua De Tuglie - alla ragionevolezza dei rappresentanti istituzionali e degli abitanti di Porto Cesareo, sia per quanto riguarda il tema dell’affinamento delle acque, sia per invitarli a slegare finalmente la questione della rete fognaria da quella dello scarico a mare. Questa pervicacia, del resto, rischia di compromettere e allontanare di qualche lustro la soluzione dei loro problemi fognari. Il mare non ha confini e le correnti intaccherebbero inevitabilmente anche la zona A dell’area marina protetta. Invece di uno sterile muro contro muro, quindi, sarebbe molto meglio afferrare concettualmente che l’affinamento delle acque è una soluzione tecnologica innovativa e che soprattutto è efficace sul fronte dello smaltimento dei reflui e della tutela dell’ambiente. Naturalmente anche di quello cesarino”.

                                                                                                                  Ufficio Stampa