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RETE IDRICA E FOGNANTE IN ZONA PAGANI, ARRIVANO I SOLDI PER ALTRE 4 STRADE

RETE IDRICA E FOGNANTE IN ZONA PAGANI, ARRIVANO I SOLDI PER ALTRE 4 STRADE

Sono le economie di gara dell’intervento da 1,9 milioni di euro. L’Aip dice sì al Comune Altre buone notizie per i residenti di località Pagani, perché Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese hanno esaudito la richiesta dell’amministrazione comunale (un documento firmato dal sindaco Pippi Mellone e dal dirigente Cosimo Pellegrino in data 29 novembre scorso) per l’utilizzo delle economie di gara dell’intervento da 1 milione e 900 mila euro ai fini del completamento della rete idrica e fognante sulle vie Frà Graziano da Nardò, Giovanni Donato Maritati, Tommaso De Rossi (prolungamento) e Leone XIII. Che si aggiungono quindi a via Castrignanò, via Pagliara, via Formoso, via Abate Filippo, via Benedetto XIII, via Benegiamo, via De Rossi, via Colangelo, via Araldo di Crollalanza, via Sisto V, via Costadura (più prolungamento), via Paolo VI, via Gregorio XIII, via D’Amore, mentre via Felline per il solo servizio fognante (la rete idrica esiste già). Decisiva dunque la “pressione” dell’amministrazione comunale, com’era accaduto per il primo blocco di vie finanziato in origine con 800 mila euro, risultati insufficienti, su un progetto approvato dalla giunta Mellone a settembre 2018, e successivamente con 1 milione 900 mila euro (la spesa effettiva sarà di 1,2 milioni grazie al 35% di ribasso di gara), accordati a seguito delle richieste del Comune di Nardò. L’ente ha fatto valere il fatto che zona Pagani e aree limitrofe da sempre risultassero deficitarie di opere infrastrutturali. “Adesso siamo veramente soddisfatti - dicono il sindaco Pippi Mellone e il vicesindaco Oronzo Capoti - perché siamo riusciti a ottenere quello che volevamo. Sono adesso una ventina di strade in tutto che attendono queste opere infrastrutturali da molti anni. Come raccontano i fatti, è un altro successo della nostra amministrazione. Coloro che, per affascinare i cittadini, reclamano la paternità delle opere, non ci spiegano poi perché le opere non sono mai arrivate e com’è che abbiamo dovuto provvedere noi. Ma soprattutto non hanno ancora capito che i neritini hanno aperto gli occhi: oggi Nardò è libera e guarda al futuro con ottimismo e fiducia”. Ufficio stampa