COMUNICATO STAMPA
Lunedì 18 febbraio 2019
SWAN, VERSO UN SISTEMA DI IDROSCALI TRA ITALIA E GRECIA
Quello neretino sorgerà a Santa Maria al Bagno. Tanti servizi e un collegamento in idrovolante
Si è tenuta stamattina a Gallipoli la conferenza stampa di presentazione di SWAN (Sustainable Water Aerodrome Network), il progetto che prevede la realizzazione di un sistema di otto idroscali (o idrosuperfici) tra l’Italia e la Grecia destinato, tra le altre cose, ad incentivare il trasporto su idrovolante. L’opportunità si è concretizzata grazie alle risorse del Programma di Cooperazione EU 2014/2020 Interreg V/A Grecia-Italia che, com’è noto, ha premiato con circa 3 milioni di euro il progetto Swan, che è frutto di un partenariato tra l’Autorità Portuale di Corfù (capofila), il Comune di Corfù, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto, il Comune di Gallipoli e il Comune di Nardò e che è stato sviluppato con il supporto di Aviazione Marittima Italiana e la società Magister Ludi.
Si tratta di un progetto di tipo infrastrutturale, che con la realizzazione degli idroscali (nei porti di Taranto e Gallipoli, a Santa Maria al Bagno e sulla sponda greca nei porti di Corfù, Paxos, Erikusa, Matraki e Othoni) intende fornire una “base” polifunzionale per una serie di servizi al territorio su via aerea (protezione civile, monitoraggio ambientale, soccorso, assistenza, ecc.), per altri servizi informativi e culturali e per lo sviluppo di collegamenti su idrovolante, che sono una soluzione immediata e a basso impatto ambientale per collegare località a forte vocazione turistica. L’idrovolante, infatti, è un mezzo di trasporto molto diffuso poiché non necessita di infrastrutture complesse (un pontile e uno specchio d’acqua) e permette di raggiungere in poco tempo destinazioni remote o difficilmente accessibili. Inoltre, è dotato di motori che bruciano il 100% del carburante utilizzato, con un ridotto livello di inquinamento acustico. Il progetto prevede appunto la realizzazione di una idrosuperficie, che consiste nella disponibilità di uno specchio d’acqua adeguato alle operazioni (e quindi con specifici requisiti di lunghezza, di assenza di ostacoli, ecc.) e di una struttura di approdo a terra, di fatto un mini-terminal con area welcome (per servizi di accoglienza passeggeri e informazione), uffici, primo soccorso, servizi igienici e di ristorazione. Sul territorio neretino sorgerà nello specchio d’acqua di Santa Maria al Bagno. L’idrosuperficie si integra con le aree attrezzate per la balneazione e con le attività del turismo nautico.
All’appuntamento odierno seguirà un kick-off meeting in Grecia il prossimo 22 marzo, per la definizione di ulteriori questioni di tipo burocratico e tecnico. Per il Comune di Nardò sono intervenuti alla conferenza stampa l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio e l’assessore al Turismo Giulia Puglia.
“I trasporti vedono la Puglia e il Salento in una situazione di evidente difficoltà - ha spiegato Mino Natalizio - pur essendo tra le mete turistiche più ambite a livello internazionale. Questo progetto è una opportunità gigantesca in questo senso, perché consente di dare vita a un collegamento con la Grecia su idrovolante che è sostenibile e molto suggestivo. Non solo, l’idroscalo è una struttura polifunzionale che ci consentirà di accogliere il turista appena giunto sul territorio e indirizzarlo verso la nostra rete museale, il centro storico, Portoselvaggio e gli altri punti di forza. Ci sono degli step intermedi da cui dovremo passare e che comunque, sfruttando l’idroscalo, rappresentano utilità per il territorio, sul fronte del monitoraggio ambientale, del soccorso, della protezione civile”.
“Con il progetto Swan - ha aggiunto Giulia Puglia - diventa possibile il collegamento tra Nardò, Gallipoli, Taranto e diverse località greche, sul presupposto di una infrastruttura relativamente semplice e con il risultato di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza per raggiungere le destinazioni scelte. Lo sviluppo turistico della nostra città passa da opportunità come questa, lavoreremo per ridurre quanto più possibile la complessità dell’iter tecnico e burocratico”.
Ufficio stampa