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L’ITALIA CHIAMÒ, IN MOSTRA I DOCUMENTI SULLA GRANDE GUERRA

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 9 novembre 2018

L’ITALIA CHIAMÒ, IN MOSTRA I DOCUMENTI SULLA GRANDE GUERRA

Sino al 30 novembre al castello l’esposizione che rivela il tributo della città all’atroce conflitto

Si chiama L’Italia chiamò la mostra sulla Grande Guerra ospitata sino al 30 novembre negli spazi del Museo della Città e del Territorio (piano ammezzato del castello Acquaviva D’Aragona), a cura dell’associazione culturale Archeoclub Terra d’Arneo. La mostra ha avuto un prologo nell’atrio del castello, dove è stata allestita in occasione non a caso della giornata del 4 novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con la quale si ricorda appunto la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale e il completamento dell’unità nazionale.

La mostra intreccia idealmente il legame della città di Nardò e dei neretini con il primo vero conflitto di dimensioni mondiali nella storia dell’uomo, una guerra che coinvolse le principali potenze tra il luglio del 1914 e il novembre del 1918 e che provocò diversi milioni di morti. Il lavoro compiuto da Archeoclub Terra d’Arneo e dal presidente dell’associazione Antonietta Martignano, è stato quello di collezionare dall’archivio storico del Comune di Nardò una serie di documenti, immagini, elenchi, carteggi e anche corrispondenza istituzionale risalente agli anni della guerra. È possibile ammirare infatti il medagliere con i nomi dei neretini caduti e dei combattenti di quel conflitto, le riproduzioni dei diplomi d’onore alle madri dei caduti, gli elenchi dei militari a cui è stata concessa la croce al merito, carteggi e richieste di medaglie commemorative, altri documenti relativi ai militari dispersi, la documentazione relativa alla individuazione del Parco delle Rimembranze di via XX Settembre, una fondina originale dell’epoca e l’insegna in metallo della gloriosa associazione nazionale “combattenti e reduci” che aveva sede in piazza Salandra. È possibile anche rileggere in una riproduzione a muro il comunicato storico della redenzione a firma del generale Armando Diaz, con il quale si annuncia che “la guerra… è vinta”. Tra le cose più interessanti i documenti che riguardano il brigadiere neretino Salvatore Manieri, che ricevette encomi solenni per l’opera di salvataggio di civili negli anni tra il 1915 e il 1919 e a cui è intitolata una via della città. Curiosa anche la nota del Comando della Divisione militare territoriale di Bari a firma del colonnello Caforio, datata 11 agosto 1923, con la quale si sollecita il Comune di Nardò, che evidentemente non aveva dato seguito a una prima formale richiesta, a trasmettere gli elenchi per il conferimento delle onorificenze ai caduti in guerra e alle loro madri, “per non ritardare - si legge testualmente - l’assolvimento di questo debito di riconoscenza della Nazione verso i caduti”.

Già diversi istituti scolastici della città hanno prenotato la visita a scopo didattico. Nei giorni scorsi hanno inaugurato le visite i ragazzi della classe quinta del Liceo Artistico di Nardò, che hanno realizzato due manifesti celebrativi del 4 novembre, accompagnati dal sindaco Pippi Mellone e dal presidente del Consiglio Andrea Giuranna.

Alla mostra si accede dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e nei giorni di sabato e domenica anche dalle ore 17 alle 20. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 3 euro (2 euro per under 18 e scolaresche) e consente la visita alla mostra e la possibilità di fare l’intero percorso del Museo della Città e del Territorio. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 320 9459027.

                                                                                       Ufficio stampa