Comunicato del Portavoce - Ufficio di Staff del Sindaco
Fino al 31 agosto non si potrà lavorare in campagna dalle 12 alle 16. Questa la decisione del sindaco di Nardò, Pippi Mellone, di fronte al fenomeno di crescente utilizzo della forza lavoro nelle campagne anche in orari poco consoni. “Ricorderete tutti – ha detto il sindaco Mellone – il caso di Paola, la bracciante agricola di San Giorgio Jonico morta il 13 luglio dello scorso anno ad Andria. O il caso di Mohamed, il bracciante sudanese morto nella zona tra Porto Cesareo e Nardò, e che dormiva nella ex falegnameria. Tra i rifiuti, « come una bestia », scrissero giustamente i giornali”.
L'iniziativa è stata presa per prevenire possibili conseguenze igienico-sanitarie, spesso altamente nocive per la salute del personale addetto. L'amministrazione comunale è decisa nel lavorare per assicurare il rispetto della dignità umana per tutti coloro che sono ospiti sul proprio territorio.
“Cancelleremo dalla memoria l'idea di Nardò città della schiavitù – aggiunge Mellone – per ricostruire l'immagine di Nardò città dell'accoglienza. Io – ha chiarito il sindaco - non voglio assolutamente essere un sindaco che espone la fascia tricolore ai funerali. E' mio dovere e dovere di tutti gli amministratori mettere in atto provvedimenti utili a difendere la salute dei lavoratori, soprattutto dei più deboli”. L'iniziativa punta a limitare al massimo i rischi per la salute dei lavoro nei campi dovuti al troppo caldo.
Previsti anche delle sanzioni, da 25 a 500 euro, per i trasgressori.